Superato il giro boa, lo switch-off in alcune aree ha presentato qualche imprevisto di troppo. L’attività di CNA si è sviluppata in un monitoraggio costante, per affrontare le criticità in modo diretto, a tutela di lavoratori e utenti.

È in movimento oramai da tre anni la grande macchina che porterà la nazione italiana al passaggio completo dal segnale analogico a quello digitale. Una vera e propria rivoluzione che abbraccerà tutte le regioni determinando, dalla prima all’ultima, lo spegnimento totale della tv analogica. CNA, con diverse attività di supporto, ha seguito le fasi di questo passaggio sostenendo i propri iscritti durante il trapasso già effettuato in alcune regioni, monitorandone tutti gli step al fine di fare
una radiografia delle problematiche che lo switch off inevitabilmente si porta dietro. L’obiettivo è di raccogliere quanti più dati utili anche alle aree che devono affrontare ancora questo passaggio. Le numerose riunioni indette da CNA sono servite per mettere a punto un piano di azione utile ad affrontare le difficoltà emerse dopo il cambio di segnale, così come sono servite le segnalazioni degli utenti e degli installatori su disagi e disservizi dovuti, probabilmente, a situazioni non ipotizzate in fase progettuale. Abbiamo affrontato l’argomento con Alberto Zanellati, Coordinatore Nazionale di CNA Installazione Impianti: «Quella relativa allo switch off, oggi, è una fase molto delicata che richiede la massima attenzione da parte di tutti. Muovere il timone di un’operazione così vasta non è per niente semplice. Oltre agli interessi economici, ci sono in ballo le esigenze di milioni di persone; pertanto, si sta cercando di rendere la manovra più fluida possibile. Così, in questo periodo, CNA ha cercato più volte di fare da trade union, convocando spesso gli ‘stati maggiori’ con lo scopo di mettere alla luce quanto sta succedendo nelle regioni che stanno affrontando lo switch off, per risolvere le problematiche emerse ed evitare che le stesse si ripresentino nelle aree che affronteranno il processo a breve. Visti i risultati poco performanti, per esempio, dell’Emilia Romagna, abbiamo chiesto in via ufficiale che venisse formato un tavolo di monitoraggio su tutte le aree dove è avvenuto lo switch off».


Deadline per le regioni rimanenti

«Altro argomento molto dibattuto e spinoso, che ha già generato delle controversie – ci racconta Zanellati – è la decisione di accorciare i tempi di completamento dello switch off sul territorio nazionale». Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha proposto infatti di anticipare di sei mesi il completamento del passaggio alla televisione digitale terrestre. Lo spegnimento totale della tv analogica passerebbe così dalla fine del 2012 al primo semestre dello stesso anno, ma alcune regioni nicchiano, visto gli accordi già stipulati e i costi già pianificati.


E gli installatori?

«In questa fase si sentono molto smarriti – ci rivela Alberto Zanellati – non riescono ad avere notizie certe dai broadcaster, e attraversano una fase di attesa. I disagi degli utenti vengono segnalati sia agli installatori che operano sul campo, che agli amministratori i quali, ovviamente, si fanno portavoce del disappunto dei condomini».


Dalla parte dei consumatori

È globale il lavoro di tutela svolto dalla Confederazione, ed è tangibile in ogni sua applicazione: «Abbiamo creato, edito da CNA e da Confartigianato, un database dei soci aderenti CNA – ci rivela Zanellati – inviato poi al Ministero delle Comunicazioni. Inoltre, in accordo con le associazioni dei consumatori, abbiamo creato prima un codice di autoregolamentazione, poi un codice etico e, infine, abbiamo discusso ed elaborato un tariffario di riferimento diverso a seconda della regione di attinenza, noto sia al Ministero che alle Regioni. È stato molto utile per creare chiarezza e trasparenza».


Criticità a Ferrara dopo lo switch off

Dopo il tanto pubblicizzato e atteso passaggio al digitale, c’è chi sta ancora rimpiangendo il vecchio standard analogico. Vuoi perché non riesce a sintonizzare i canali oppure perché il cambiamento lascia sempre qualche dubbio. E fin qui tutte cose poco rilevanti. Il problema, quello vero, nasce quando non si riescono a vedere i canali, benché muniti di tutto. È quanto successo a Ferrara dove, per mesi, lo switch off ha provocato l’oscuramento di alcuni canali e la visione incostante di altri. CNA si è fatta portavoce dei disagi dei cittadini, invitando i vertici ad un sollecito intervento. «Ci siamo resi conto immediatamente che c’erano dei problemi – ci racconta Zanellati – e abbiamo chiesto subito un intervento. In questo caso, il problema è dato dai due ponti di trasmissione, quello di Velo Veronese e quello di Verbiano che, puntandosi uno contro l’altro creano un ‘punto zero’, un’area all’interno della quale nessuno riceve più nulla. Tutte le antenne sono state conformate secondo indicazioni dettagliate fornite dalle emittenti, l’effetto punto zero ha creato non poca confusione, evidenziando tutte le problematiche, la cui risoluzione comporta un esborso in termini di costo e di tempo. E chi deve dare una risposta sono coloro che producono il servizio, non l’Associazione di Categoria che sta dalla parte degli operatori, cioè
dalla parte di quelli che fanno in modo che i clienti fruiscano di questo servizio».