Predisposto per il montaggio a barra DIN, questo filtro a cavità permette di attenuare di 30 dB il primo blocco LTE, esteso da 791 a 796 MHz, senza penalizzare il canale 60.

Il Decreto Legge del 22 gennaio 2013 è chiaro: in ogni nuovo impianto installato è d’obbligo prevedere un filtro LTE per poterlo denifire realizzato alla regola dell’arte. E il filtro LTE deve essere quello descritto nella guida CEI 100-7 e successive modifiche, le cui caratteristiche sono piuttosto stringenti, adeguate anche a interferenze di livello importante.


Soddisfa la norma CEI 100-7


8766LTE: filtro LTE modulare ad alta selettività.

Oltre ai modello descritti nella pagina qui a fianco, Iare produce il modello a cavità 8766LTE, modulare per barra DIN da montare in ingresso ai centralini larga banda. È molto selettivo, adeguato dove i segnali LTE hanno un livello particolarmente elevato. Permette di attenuare il primo blocco LTE (791÷796MHz) di 30 dB, senza nuocere al canale 60. Questo modello, per legge, deve essere montato su tutti gli impianti d’antenna di nuova installazione. 
Come si vede dal grafico riportato qui sotto, l’attenuazione introdotta dal sofisticato circuito a cavità è maggiore di 15 dB a 719 MHz, l’inizio della banda LTE, per salire a più di 30 dB da 793 a 821 MHz, limite superiore della banda di downlink dell’LTE a 800 MHz. 
È consigliato l’utilizzo di un modulo 8766 LTE per ogni antenna montata nell’impianto di ricezione televisiva. Questo atteggiamento è funzionale per eseguire un intervento affidabile nel tempo. Non bisogna dimenticare, infatti, che la potenza del segnale emesso da una stazione radio base LTE non è costante nel tempo e può interferire per riflessione, oltre che provenire da un’ulteriore direzione diversa, quando viene attivata una nuova stazione radio base LTE.