La nuova Direttiva Europea, attuata dal Decreto Legislativo 49/2014, introduce il principio del ‘All Actors’ e facilita l’ingresso nel mercato dello smaltimento a nuovi operatori.
Si volta pagina nel panorama dello smaltimento dei rifiuti elettronici.
AIRES, Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici
Specializzati, organismo che riunisce le aziende e gruppi distributivi
specializzati di elettrodomestici ed elettronica di consumo, e
Confcommercio pongono l’accento sul nuovo ruolo della distribuzione che
ora gioca un ruolo primario all’interno del processo, diventando centri
di raccolta.
Con il Decreto, entrato in vigore lo scorso 12 aprile, alla ormai
consolidata normativa dell’1 contro 1, che prevede l’obbligo per la
distribuzione di ritirare gratuitamente il grande elettrodomestico
all’acquisto del nuovo, è stato affiancato l’1 contro 0, ovvero
l’obbligo per gli esercizi di oltre 400 mq di ritirare i piccoli
elettrodomestici anche senza un nuovo acquisto, purché sia di dimensioni
inferiori ai 25 cm (lato lungo).
Ad oggi, i rivenditori di elettronica e di elettrodomestici
raccolgono, grazie al sistema dell’1 contro 1 e dell’1 contro 0, circa 216.000 tonnellate
di prodotti destinati al recupero / smaltimento. Il valore stimato
medio intrinseco delle materie prime recuperate è di 140 milioni di euro
(dati del Consorzio Remedia, Rapporto Annuale). Si tratta di un vero e
proprio “tesoro” ecologico, che scongiura la dispersione nell’ambiente
di materiali potenzialmente pericolosi e inquinanti, ed economico, che
fornisce concrete opportunità di business per le imprese nazionali.
L’obiettivo stabilito dal Decreto è quello di arrivare, nell’arco dei prossimi 5 anni, a raccogliere 720.000 tonnellate di RAEE, pari a circa l’85% di tutti i RAEE generati, che corrispondono a circa 12
Kg a cittadino. Si tratta di obiettivi di raccolta e di recupero dei
RAEE davvero ambiziosi, che dovranno spingere tutti gli operatori a
migliorare la gestione di questa risorsa e ad aumentare sensibilmente
gli sforzi nella raccolta.
In quest’ottica, il Decreto ha finalmente introdotto nel nostro
Paese il modello ALL ACTORS, previsto dalla normativa Europea: il nuovo
sistema affianca ai sistemi collettivi dei produttori anche altri
operatori accreditati del settore.
Per la distribuzione, questo significa maggiore libertà nella scelta
a chi affidarsi per lo smaltimento dei RAEE raccolti, ma anche maggiore
concorrenza e liberalizzazione del mercato. “Il nuovo modello,
basato su una legittima ed auspicata apertura del mercato, si traduce in
un vantaggio per produttori, distributori e consumatori. Apertura
significa assicurare al sistema maggiore concorrenza, sia per quanto
riguarda i servizi offerti sia per i prezzi praticati”, dichiara Riccardo Pasini, Vice Presidente di AIRES.
“Riteniamo di fondamentale rilievo, per la crescita del sistema di raccolta dei RAEE, la previsione di consentire
canali alternativi di conferimento agli operatori commerciali, per
ovviare alla cronica carenza di piattaforme comunali sul territorio nazionale” sostiene Pier Paolo Masciocchi, Responsabile settore ambiente, sicurezza e utilities in Confcommercio e continua: “Una
previsione che recepisce lo spirito del nuovo quadro ‘All Actors’ e il
ruolo sempre più determinante che alcuni operatori, come quelli della
distribuzione, saranno chiamati a ricoprire visti gli obblighi e gli
obiettivi fissati dalla normativa. Per essere pienamente operativi crediamo,
però, che questi principi dovrebbero essere tradotti e trasferiti anche
all’interno delle rappresentanze istituzionali previste . Il
Comitato di Indirizzo, la cui funzione appare quantomeno essenziale alla
luce degli ambiziosi obiettivi di raccolta e recupero, dovrebbe riflettere
nella sua composizione, in modo adeguato, tutti gli attori della
filiera RAEE. A tal proposito sarebbe auspicabile un allargamento dei
componenti previsti per le organizzazioni nazionali delle categorie del
commercio al fine di equipararle, quantomeno, al numero di
componenti previsto per le organizzazioni nazionali dell’industria. Nel
Comitato d’indirizzo previsto, il settore del trattamento RAEE, ad
esempio, è riconosciuto soltanto se di emanazione delle associazioni
rappresentative del comparto produttivo. Ciò significa che gli impianti
RAEE continueranno a poter essere rappresentati, nelle sedi
istituzionali, esclusivamente da organizzazioni del comparto
industriale, come è stato sino ad oggi. Non ci sembra una scelta
corretta visto che Confcommercio, oltre al comparto dell’importazione e
della distribuzione, rappresenta una sensibile quota di mercato per
quanto riguarda gli operatori del recupero e del trattamento”.